come nasce un’idea
L’articolo di oggi vuole essere breve, ma intenso.
Partirò da un fatto personale, per poi concludere con alcune considerazioni di carattere generale.
Il tema di oggi è: come nasce un’idea?
A livello tecnico-scientifico non saprei dare una risposta (non conosco i meccanismi che regolano i flussi cerebrali), ma di una cosa sono convinta, avendola sperimentata in prima persona: spesso le grandi idee nascono da un piccolo particolare.
Con la trilogia è andata proprio così.
In quel caso il particolare era un semplice melograno.
il melograno di Elena
Ricordo che era ottobre, i frutti del melograno erano maturi, e io provavo a scrivere qualcosa che era più grande di me. Molto più grande. Cercavo un’idea potente, sapevo di averla, ma non riuscivo a tirarla fuori da me; stava lì, sepolta sotto strati di pensieri.
Ogni sera prima di addormentarmi e ogni mattina al risveglio pregavo Dio di darmi la giusta ispirazione: arrivò in un pomeriggio autunnale del 2012, quando telefonai a mia madre e le chiesi di portarmi un melograno. Lei deve avermi presa per pazza, ma dopo un po’ la vidi arrivare all’appartamento di mio fratello – dove mi rifugiavo a scrivere – con ciò che le avevo chiesto. La ringraziai senza darle troppe spiegazioni e, dopo che se fu andata, presi il frutto tra le mani, lo spaccai a metà, lo annusai, mi misi a studiarne il colore, la forma, ogni più piccola e insignificante sfumatura.
Da lì mi si accese una lampadina nel cervello. Fu un attimo e mi resi conto di avere l’idea che stavo cercando, un po’ come, a un certo punto, succede a Elena, la protagonista della trilogia, alle prese con il difficile restauro di un affresco importante.
la gestazione
Nove mesi dopo quell’episodio, nell’estate del 2013, la trilogia era sugli scaffali delle librerie d’Italia e si preparava a fare il suo viaggio nel mondo.
Quei nove mesi di scrittura furono pazzeschi.
Nessuno tranne la famiglia e alcuni amici sapeva dove diavolo fossi finita.
Su Facebook, l’unico Social che a quel tempo bazzicavo, avevo fatto perdere le mie tracce.
Mi ero barricata in casa, con un unico immenso obiettivo: farcela. Scrivere tre libri nell’arco di nove mesi, ve l’assicuro, non è una passeggiata, ma io amo le sfide; vi dirò di più, le pagine migliori le ho scritte sotto pressione, al ritmo incalzante delle scadenze, che si facevano sempre più ravvicinate, e con la paura di non riuscire a consegnare i romanzi in tempo per l’estate.
spirito sportivo
Mi aiutò molto lo spirito sportivo che vive da sempre in me.
Iniziai a scrivere Io ti voglio, il terzo romanzo della trilogia, dopo la metà di aprile e lo consegnai ai miei editori nella prima settimana di giugno. Ricordo che in quel periodo c’era il “Giro d’Italia” (lo seguivo perché ero ossessionata da un ciclista); può sembrare strano e incomprensibile, ma il solo fatto di seguire quella competizione mi diede una forza incredibile, perché avevo l’impressione di essere anch’io in una gara a tappe, sentendomi ogni giorno al limite delle forze.
tutto è in noi
Perché vi sto raccontando queste cose? Non per compiacermi, no, o per crogiolarmi nei ricordi.
Ve lo sto raccontando per condividere un pensiero di cui sono convinta: tutto esiste dentro di noi.
È tutto dentro di noi.
Certo, qualcuno potrebbe dire che invece è merito o colpa del destino, di Dio, dell’Universo o come si voglia chiamare.
Ma Dio è in Noi.
Tutto è dentro di noi, anche il luogo del cambiamento.
Se vogliamo cambiare o migliorare qualcosa nella nostra Vita, se vogliamo ottenere qualcosa, c’è un solo luogo da cui possiamo partire (e a cui possiamo arrivare): noi stessi.
Ogni nuova idea vive già in noi, ancora prima di manifestarsi.
L’Intelligenza Divina è il luogo da cui l’ispirazione si genera, ed è in noi. Non è là fuori da qualche parte. Non dobbiamo cercare là fuori. Dobbiamo cercare dentro, per vedere ciò che è già davanti ai nostri occhi.
Vi prego, abbiate cura di ogni vostra idea. Qualcuna sarà buona, qualcun’altra no.
Qualcuna vi farà volare, qualcun’altra vi farà cadere.
Ognuna, a modo suo, sarà utile.
Ognuna servirà a capire…
Mi fermo qui e lascio a voi ogni riflessione.
A giovedì prossimo!